Sabato 11 settembre, campo “Pino Valle” di Imperia. Una giornata nel segno dell’indimenticato Carletto Oddone, un numero che è storia, 3118, quello del suo cartellino federale. Quattro partite, superba organizzazione targata Union Rugby Riviera e Imperia Rugby, rispetto delle normative Covid e, grazie alla Riviera, tanto sole, aria aperta e vita sana. Amici, sorrisi, pacche sulle spalle, placcaggi in campo. Tutto quello che serve. Ospiti assoluti il Nordival Rovato, compagine bresciana di tradizione e impegno. Tre pullman pieni, un gemellaggio in piena regola, un riflesso turistico non secondario per Imperia.
In campo, per prime, le ragazze. Dopo quasi due anni di sostanziale purgatorio, c’è voglia di giocare a tutti i livelli. Rovato ha le Queens della Coppa Italia a sette giocatrici. Di fronte c’è una squadra mista con ragazze del gruppo Imperia, tra cui figure come la Melcarne o la Ravotto, si segnala il ritorno in campo della Reitano, la quale, come tecnico, sul rettangolo verde c’è sempre, altre del gruppo Salesiani di Vallecrosia e altre ancora del Cogoleto. Per qualcuno è la prima esperienza a questo livello. In ogni caso non mancano spettacolo e giocate.
Segue un confronto molto atteso. Sono di scena gli old. Da sempre, con la vecchia guardia in campo, come il grognards di Napoleone (in fondo, quelli che mugugnano), non può mancare la tensione agonistica, stemperata nel prepartita con una sana dose di goliardia. Magliette da gioco appropriate, ovviamente, commenti salaci, professioni di fede ovale ed elenchi di malanni da fare invidia ad un Pronto Soccorso. Al fischio d’inizio, si dimentica tutto. C’è un problema di fondo. Da una parte la old dei giocatori di Imperia, rafforzata da tre elementi di Cogoleto e uno di Recco. Ci sono svariati tecnici delle giovanili, ma soprattutto c’è chi non gioca da tempo. Manca amalgama però c’è tanto cuore. Dall’altra, e non lo si sapeva, c’è un grande gruppo. I Gnari di Bresa, come dire i “ragazzi di Brescia”. Un gruppo affiatato campione della categoria nel 2019, prima che iniziasse la fase della pandemia. A dir la verità, non sembrava che si fossero mai fermati. Gli old liguri ce l’hanno messa tutta, nei due tempi da 20 e passa minuti, arbitrati da Giuliano Mascheroni. Hanno trovato di fronte un muro di placcaggi, un gioco molto rude e poi hanno dovuto fronteggiare una notevole organizzazione di squadra dotata di veri centri e vere ali. Il risultato è stato di quattro mete subite dai locali nel primo tempo e una, sola, nel secondo. La seconda sezione di gioco è stata tutto sommato da incorniciare. Grande combattività, scelta di giocare con pick and go continui, palla sovente in mano. Difficile passare, ma ci hanno provato in tanti con un discreto sostegno. Una carica di adrenalina che ha fatto bene a tutti e partita più combattiva dell’intero pomeriggio seguita con grande partecipazione dal pubblico. Tra le fila dei coguari liguri c’erano Perrone, Abbo, Pallini, lo squalo Berio, Gerbore, Del Bon, Alain Oliviero, Ardoino, Viaggi, Giacobbe, una mediana con Carli e Reitano (non da poco, con un valido pacchetto di mischia), Maggioli, Repetto, Olivieri, Mori, Roveda cui si aggiungono Tabor, Trusi e Lo Bosco da Cogoleto e Lerda recchelino lungocrinito.
A seguire, immediatamente, l’esordio della seniores Union Rugby Riviera, che parteciperà al campionato nazionale di C1, di fronte alla seconda squadra del Rovato, militante in C2. I corsari presentano un gruppo squadra molto rinnovato, con l’innesto di moltissimi giovani, i più ancora in età da under 19. Li guidano alcuni veterani, come Franzi, Castaldo, Bellifiori e Battistotti. Borzone e Damiano, pur giovani, potrebbero unirsi alla schiera dei più esperti. Manca qualche rilievo, come il capitano Paolo Novaro, ma la qualità ci sarebbe. Un anno e mezzo di sostanziale inattività agonistica c’è. Non è così per il Nordival Rovato, che si presenta in modo compatto, con molti giovani pure, ma anche con la competenza di chi sa di allenarsi in un contesto che vede anche la serie B. Partita sostanzialmente divisa in quattro tempi con pause per l’idratazione. Il caldo, invero, si fa sentire. Eccome. Nella prima larga frazione di gioco si vive un sostanziale equilibrio, con una segnatura per parte la Union va in meta con il pacchetto di mischia, segno di una interessante capacità negli avanti, anche se nel raggruppamento ordinato gli ospiti si dimostrano più esperti. Dopo alcuni minuti il bandolo del gioco passa fra le mani dei tessitori di gioco ospite. Franzi fa molto di fronte ad una guizzante ala bresciana, ma la pressione produce un sorpasso dei bresciani. Sempre loro premono sull’acceleratore e si vede comunque una discreta difesa casalinga con buone liberazioni al piede di Castaldo. Nonostante questo Rovato spinge ancora e si va al 5-18. In generale non si vedono trasformazioni di mete. I calciatori devono allenarsi. Nel finale del primo tempo sono i corsari a tentare la via della segnatura. Buona la difesa avversaria, ma forse troppa foga nell’aprire la palla da parte Union, con isolamenti degli attaccanti. Il secondo tempo vede le mischie “no contest” per una richiesta di Rovato. Peraltro il gioco bresciano si sviluppa con validissime teorie di passaggi. Un gioco alla mano di tre quarti veloci e precisi non facili da fronteggiare, capaci di sfruttare al meglio l’ampio terreno del “Pino Valle”. È così che andranno a segnare ancora tre volte per un finale di 5 a 33. Si tenga comunque conto di un gioco sicuramente più slegato da entrambe le parti durante il secondo tempo, con una girandola di sostituzioni e prove tecniche da parte corsara che hanno messo tutti alla prova. Una cosa positiva, al netto degli assenti, sono i 23 portati in campo dai tecnici Pallini, Zorniotti e Ardoino. In più, laboratorio aperto per il gruppo, anche per giocatori di notevole prospettiva. Del resto in campo c’erano tre giocatori del 2003 e tre addirittura del 2004.
La giornata si è conclusa da un confronto di alto livello tra il Monaco, militante nel campionato nazionale Fédéral 3 francese e la squadra principale del Rovato, militante in serie B italiana. Partita di spessore con i monegaschi arrivati in forze e decisi a testare la difesa della squadra italiana. Sostanziale equilibrio con difese molto decise ed arrembanti; le ottime qualità individuali francesi si sono misurate con l’ottima e solida organizzazione del Rovato. Al termine saranno i bresciani a prevalere con il risultato di 2 mete a 1.
Infine, ecco l’organizzazione. Un evidente successo e complimenti da parte di tutti gli ospiti. Sorpresa ovviamente per l’ambiente francese, che inizia a sentire un po’ di fiato italiano sul collo. Le partite principali sono state tutte arbitrate a livello federale. Terzi tempi di alto livello culinario, con alcune chicche, come l’apprezzata insalata di polpo. Attenzione ai condimenti della pasta e birra artigianale, con una bionda piuttosto IPA, luppolata e gradevole. Se si chiude con una bella bevuta, si chiude bene.