Neanche il severo ed avvolgente palcoscenico dello stadio Carlini di Genova, tana del CUS locale, ha intimorito il folto gruppo degli under 12 di Imperia Rugby. L’età è di transizione: da bambini si diventa ragazzi. Per molti, adulti. Il rugby aiuta a diventare adulti e il contesto di sabato 17 dicembre era di quelli utili alla circostanza. Si tratta ancora di concentramenti, dove non esiste una classifica vera e propria. Però si parla di una serie di test-match in cui si mettono alla prova tutte le competenze sviluppate in allenamenti coscienziosi e puntuali. In questo caso gli artefici sono i tecnici Binelli e Trucco. Bella coppia: raziocinio e passione, cervello e coraggio arrembante. Il gruppo è plasmato e i risultati sportivi ed umani ci sono. La cronaca vede un concentramento under 12 con formula a due gironi, nei quali erano presenti le squadre di Savona, Cus Genova 1, Cus Genova 2, Amatori Genova e Imperia Rugby. Imperia gioca subito con il Savona. Sfida classica e pioggia di mete nerazzurre: Valerio Orlandi segna subito con il supporto di Lorenzo Devia e Samuel Grasso. Le mete successive saranno ancora di Orlandi, Gianluca Ramenzoni e Tobia Doria Miglietta. Il finale sarà di 7 a 1 per l’Imperia. Seconda partita contro il Cus Genova 1 dove la difesa dell’Imperia deve lavorare molto sui continui attacchi avversari, ma Antonio Maiano e Tommaso Airone lottano senza sosta. L’Imperia riesce a chiudere in vantaggio con 7 mete a 6 grazie alle prodezze di Eric Pelle e Jacopo Iannone. Si segnala che si tratta di unconfronto di rilievo, perché ci si è trovati faccia a faccia con una scuola rugbistica di città capoluogo regionale, dunque con bacino di reclutamento molto ampio. L’incontro di finale è altrettanto probante, perché ci sono gli Amatori Genova, altra realtà giovanile di assoluto rilievo. Bel piglio imperiese, però, con le mete di Orlandi, Ramenzoni, Doria Miglietta e una bella direzione di orchestra del mediano, cerniera tra avanti e tre quarti, ovvero Filippo Cerlienco. Alla fine sono 7 mete a 3 per Imperia e vittoria di concentramento. Il frutto di tutto ciò sta nell’applicazione dei giocatori, che applicano alla lettera gli insegnamenti dei tecnici Piero Binelli e Marco Trucco. Visti in allenamento, i “12” stanno davvero creando un ciclo. I momenti rivelatori sono le partite soft touch di fronte ai più dotati (almeno fisicamente) under 14. Ci sono già concetti fondamentali: punti di incontro ordinati con i giocatori che servono. Palla giocata velocemente. Entrante in discreta velocità. Salita difensiva ordinata e attacco che cerca ostinatamente i buchi della difesa avversaria, sfruttando gli angoli di corsa e l’indubbia velocità di molti ragazzini. Non mancano le cose da migliorare, come ad esempio la proverbiale difficoltà di “handling”, il passaggio senza “in avanti”. Però il lavoro è a buon punto. Spingiamo avanti questo gruppo, se lo merita.